Mercoledì 5 ottobre 2011
ore 20:30
Auditorium San Fedele
“La bellezza è il rifiuto dell’abitudine” dice Lachenmann, suggerendo un’attitudine di ascolto che si liberi da ogni memoria. Ripartire da zero con mente aperta e capace di accogliere gli eventi sonori così come appaiono, senza interferenze della coscienza, è una condizione essenziale per ascoltare Pression, musica controcorrente e coraggiosa. Leggerissimi glissati su corde sfiorate si contrappongono a lunghi suoni “perforati”.
Strumento dalle innumerevoli possibilità e di recente utilizzazione negli organici contemporanei, la fisarmonica, presente in tre pezzi di questo programma, segna una svolta timbrica nella produzione di oggi: altamente coesiva in Traces des moments di Isabel Mundry, pensata come una rappresentazione ideale di un’intera orchestra in Stroppa o capace di evocare gesti strumentali poeticamente inusitati in Stier.
L’mdi ensemble al completo propone un pezzo di Robert HP Platz per la prima volta a Milano Musica.(a.p)
mdi ensemble
Oleg Vereshchagin, fisarmonica
Helmut Lachenmann (1935)
Pression (1969)
per violoncello solo 9′
Marco Stroppa (1959)
Nous sommes l’air, pas la terre (2003-04)
per fisarmonica e viola 8′
Robert HP Platz (1951)
Echo-Hüllen Danach (2002-03)
per flauto, clarinetto basso,
pianoforte, violino, viola, violoncello 15′
Sebastian Stier (1970)
hin her (2002-04 )
tre movimenti per clarinetto in mi bem., violino e fisarmonica
Prima esecuzione in Italia 12′
Isabel Mundry (1963)
Traces des moments (2000)
per clarinetto in si bem., fisarmonica, violino, viola e violoncello 13′
Helmut Lachenmann (1935)
Trio fluido (1966-1967 )
per clarinetto, viola, percussione 16′
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