Centre culturel français de Milan
La personalità poliedrica di Hugues Dufourt ha pochi eguali nel panorama musicale contemporaneo; egli unisce allo spirito del creatore quello del philosophe che non si accontenta soltanto di dare dignità teorica alla propria ricerca musicale, alle proprie opere, ma pone la musica d’oggi in una prospettiva più ampia: di dialogo con le altre arti e con la scienza nel tentativo di rifondare un umanesimo di cui, definitivamente, la musica faccia parte. Ispirato dalla nuova acustica resa possibile dal computer (Matthews, Risset e Shepard) vede un’evoluzione possibile di una teoria formale anche nella teoria delle catastrofi del matematico René Thom; affascinato dalle enormi possibilità di creazione di nuovi timbri aperte dalla ricerca spettrale, ne ricerca i colori e l’energia nelle pitture di alcuni tra i più grandi coloristi di tutti i tempi (alcuni tra i suoi titoli si riferiscono esplicitamente a Giorgione, Tiepolo, Poussin, Guardi, Courbet, Rembrandt, Bruegel, e ancora Goya, Pollock e Giacometti) lo sguardo resta però irriducibilmente venato dalla malinconia, vera malattia della modernità come ci ricordano Panofsky, Warburg e Benjamin (A.M.)
Tre incontri con Hugues Dufourt
introdotti da Olivier Descotes,
direttore del Centre culturel français
con la partecipazione
di Marco Mazzolini
In collaborazione con il Centre culturel français de Milan
lunedì 18 ottobre 2010, ore 18.00
Musica e pensiero scientifico:
lo spazio sonoro
Angelo Orcalli incontra
Hugues Dufourt
mercoledì 20 ottobre 2010, ore 18.00
Saturno e la melanconia
Markus Ophälders
incontra Hugues Dufourt
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mercoledì 27 ottobre 2010, ore 18.00
Musica e Pittura
Cesare Fertonani
incontra Hugues Dufourt