venerdì 28 ottobre 2011
ore 20:30
Sala Puccini del Conservatorio
“L’ottava in Webern è molto dissonante” diceva Grisey, sottolineando la reazione relativa che abbiamo nella percezione degli intervalli musicali.
In un momento centrale di Grido, il capolavoro di Lachenmann per quartetto d’archi, appare un accordo di do maggiore. Il contesto in cui è posto lo affranca dalla memoria storica. Il sentimento di attesa e tensione spasmodica raggiunge qui un apice parossistico.
La frequente e inusuale utilizzazione di un solo pentagramma nella parte pianistica del Quintetto di Srnka suggerisce una scrittura in cui il pianoforte perde la sua connotazione storica oggettivandosi in un suono lontano da ogni tradizione. Il Quintetto rappresenta un modo nuovo di pensare la musica.
Quatuor Diotima
Yun-Peng Zhao, violino 1° e 2°
Vanessa Szigeti, violino 1° e 2°
Franck Chevalier, viola
Pierre Morlet, violoncello
Juan Carlos Garvayo, pianoforte
Claude Debussy (1862-1918)
Quartetto op. 10 (1894) 25′
Helmut Lachenmann (1935)
Toccatina (1986)
studio per violino solo 4′
III. Quartetto (“Grido”) (2000-01 ) 28′
Miroslav Srnka (1975)
Pouhou vlnou (2008 )
per quintetto con pianoforte
Prima esecuzione in Italia 20
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