Nonostante una formazione un poco disordinata e discontinua, Claude Debussy (Saint German en Laye, Parigi, 1862 — Parigi 1918) si diploma nel 1884, vincendo il prestigioso Prix de Rome. Appena le sue composizioni iniziano a circolare e a dargli fama, in particolare con il poema sinfonico Prélude à l’après-midi d’un faune del 1894, abbandona l’attività di pianista accompagnatore che aveva intrapreso negli anni di studio e si dedica esclusivamente alla composizione. Tornato da Roma nel 1887, frequenta assiduamente il salotto di Mallarmé e altri ambienti artistici legati al simbolismo e all’impressionismo. Ma si interessa molto anche alle opere di Wagner e di Musorgskij e alle musiche giavanesi ascoltate all’Esposizione Universale del 1889. Tali suggestioni, insieme con una conoscenza molto approfondita dell’intera letteratura musicale francese, contribuiscono a determinare uno stile unico, personalissimo, e inimitabile (nonostante molti compositori si siano ispirati al mondo debussyano nel corso di tutto il secolo da poco terminato).
In particolare, Debussy è considerato, oltre che un autorevole esponente della corrente del Simbolismo (tale è per esempio il suo unico cimento operistico Pelléas et Mélisande, del 1902), il vero capofila dell’Impressionismo musicale, in virtù di una concezione “aperta” del tempo, dato non tanto da una progressione logica e consequenziale di eventi, quanto da una successione di attimi che vivono di vita propria. Nella definizione di tale scrittura riveste un’importanza del tutto particolare l’elemento coloristico del timbro, considerato come valore in sé, piuttosto che tradizionale rivestimento di un materiale sostanziato anzitutto in senso melodico e armonico.
Il catalogo debussyano è vasto e articolato. Comprende soprattutto opere per orchestra, da camera, per pianoforte solo (che hanno davvero cambiato corso alla letteratura per tale strumento) e numerose liriche per canto e pianoforte perlopiù ispirate alla produzione poetica francese coeva. Nell’ultimo decennio, il compositore ha manifestato nella sua produzione uno spiccato interesse per la musica francese preclassica e ha compiuto una sintesi assai raffinata tra il passato e il presente.
Brani eseguiti al Festival Milano Musica
Étude n. 1 pour les cinq doigts d'après Monsieur Czerny (18 Ottobre 2020)
Nocturnes (01 Dicembre 2017)
La mer - Trois Esquisses Symphoniques (26 Ottobre 2014)
Quartetto op. 10 (28 Ottobre 2011)
Trois Études (dal Secondo Libro) (08 Ottobre 2010)
Sonate (11 Ottobre 2009)
Prélude à l'après-midi d'un faune (03 Ottobre 2009)
Jeux (24 Settembre 2009)
Estampes (12 Ottobre 2008)
La mer (27 Settembre 2004)
Préludes, secondo libro (27 Settembre 2002)
Douze Etudes (20 Settembre 1999)
Prélude à l’après-midi d’un faune (24 Ottobre 1997)
6 Etudes (II Libro) (03 Ottobre 1996)
da Douze études pour piano: (09 Giugno 1990)
Brani eseguiti a Musica nel nostro tempo
Sonate (27 Novembre 1988)
Sonate (27 Novembre 1988)
En blanc et noir (05 Aprile 1987)
Le martyre de Saint Sébastien (02 Luglio 1986)
Pelléas et Mélisande (11 Giugno 1986)
Danses pour harpe et cordes (18 Maggio 1986)
Préludes, Livre II (31 Maggio 1985)
Images (11 Marzo 1983)
Sonata (14 Febbraio 1982)
6 Préludes dal II libro (31 Gennaio 1982)
La Mer (27 Novembre 1981)
Trois chansons de Charles d'Orléans (22 Marzo 1981)
Jeux (21 Novembre 1980)
Le promenoir des deux amants (09 Marzo 1980)
Proses lyriques (09 Marzo 1980)
Trois ballades de François Villon (09 Marzo 1980)
études (14 Gennaio 1979)
Printemps (25 Novembre 1977)
En blanc et noir (03 Aprile 1977)