MERCOLEDÌ 13 OTTOBRE 2010
ore 20.30
Auditorium San Fedele
Dufourt coglie nel colore la possibilità per il compositore di rendere lo spazio. Nell’Afrique d’après Tiepolo e in Hommage à Charles Nègre, uno dei grandi fotografi francesi del XIX secolo, Dufourt realizza quelle che definisce “le nuove dimensioni della musica: la profondità, la trasparenza, la fluidità, e la luminosità”, termini presi a prestito dall’arte figurativa. Ivan Fedele indaga le inquietanti immagini di Escher così simili alla Città immortale di Borges e in un’orchestrazione miniaturizzata Murail prende spunto dai brumosi pastelli dell’omonimo quadro di Redon. Un programma quasi interamente ispirato alla pittura. A completare lo sguardo sui musicisti che si riunirono intorno all’Ensemble Itinéraire, una breve composizione di Levinas per flauto solo. In prima assoluta, una composizione per pianoforte del giovane Stefano Bulfon. (A.P.)
In collaborazione con RAI-Radio Tre
(Trasmissione in differita domenica 28 novembre, ore 20.30)
Ensemble Algoritmo
Marco Angius, direttore
Mario Caroli, flauto
Ciro Longobardi, pianoforte
Hugues Dufourt (1943)
Hommage à Charles Nègre (1986)
per sei strumentisti
Prima esecuzione a Milano 10′
Ivan Fedele (1953)
Immagini da Escher (2005)
per ensemble 14′
Tristan Murail (1947)
La barque mystique (1993)
per quattro strumenti 12′
Michaël Levinas (1949)
Froissements d’ailes (1975)
per flauto
Prima esecuzione in Italia 4′
Stefano Bulfon (1975)
Le temps est un fleuve sans rives
per pianoforte (2010)
Commissione di Milano Musica
Prima esecuzione assoluta 8′
Hugues Dufourt (1943)
L’Afrique d’aprés Tiepolo (2005)
per pianoforte principale
ed ensemble strumentale 22′
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